A cura di Life Strategies.
La regola delle 14 parole: esprimi ciò che vuoi tutto d’un fiato!
Hai presente quando, da bambino, ti dicevano di soffiare le candeline sulla torta per vedere realizzato ciò che desideravi?
Esprimi un desiderio, esprimilo tutto d’un fiato!
Conosciamo benissimo cosa accade quando i bambini formulano i desideri; sono felici ed emozionati per quello che sta per accadere e, concentratissimi, iniziano a prendere fiato con tutta la loro forza: nessuna candelina deve rimanere accesa! Ancor prima di soffiare, sanno già cosa vogliono, ce l’hanno ben stampato in mente, non hanno freni, non sono bloccati da timori o sensi di colpa. Se vogliono, ad esempio, una macchina telecomandata, possono già dirti il colore, descriverti le ruote, che rumore fa il clacson e con quali amici ci giocheranno. Sanno anche esattamente quali sono gli amici con cui non ci vorranno giocare.
Il loro desiderio è di poche parole, ben chiaro, senza troppi fronzoli, lontano da preoccupazioni e ripensamenti, in totale coerenza con la semplicità, l’ingenuità e la creatività di chi lo esprime. Il festeggiato sa anche che, secondo la tradizione, per far sì che il desiderio si avveri, le candeline devono spegnersi tutte contemporaneamente. Ecco perché occorre esprimere il desiderio tutto d’un fiato. E il bambino non ha nessuna difficoltà a farlo, perché non ha bisogno di convincersi di volere qualcosa. Un bambino desidera e basta.
La regola delle 14 parole
Da grandi è un po’ più complicato.
Già in alcuni precedenti articoli abbiamo analizzato i grandi nemici del desiderio (le promesse e giuramenti) e gli 8 elementi che ci impediscono di Desiderare. Promesse e giuramenti sono limiti dei desideri, mentre la rabbia, che spesso deriva da un senso di insoddisfazione, il rimpianto, per non aver ancora raggiunto ciò che vorremmo e potremmo ottenere, il rimorso per gli errori commessi in passato, il rancore, che corrisponde alla rabbia di cui non ci siamo liberati, l’ignoranza, cioè non voler sapere o fingere di non conoscere i problemi, la paura, soprattutto quella di uscire dalla nostra zona di comfort, il senso di colpa, a causa del quale pensiamo di essere sbagliati, sono tutti ostacoli, più o meno inconsci, che ci impediscono di affidarci all’immaginazione e di seguire i desideri.
Oltre a tutte queste complicazioni, lo scrittore e filologo Igor Sibaldi, che studia da anni la Tecnica dei 101 Desideri, ci dice che nel desiderio non dobbiamo assolutamente includere l’elemento di convinzione. Se abbiamo bisogno di convincerci a volere qualcosa, il desiderio non funziona, la tecnica non funziona. Per superare questa impasse, Sibaldi suggerisce di servirci di una regola bellissima: la regola delle 14 parole. Quando stili la lista dei 101 desideri (qui puoi scoprire i 10 punti per formulare i desideri), ogni frase dovrebbe essere formata da massimo 14 parole. 14 parole in italiano corrispondono generalmente a una frase emessa con un solo respiro.
Appunto, come se dovessi spegnere le candeline.
Scrivi qualcosa che desideri: se la frase è troppo arzigogolata, forse vuol dire che credi di desiderarla, ma in realtà non la vuoi affatto.
In fondo, ci diciamo, chi non desidererebbe una maestosa villa? Oppure un unico, vero grande amore?
Abbiamo già visto che molte persone hanno difficoltà a servirsi della Tecnica dei 101 Desideri per nutrire, cambiare o trovare l’amore della propria vita. Questo accade perché non tutti i termini sono adatti ad esprimere ciò che vogliamo (puoi approfondire l’argomento nell’articolo Sesso, Relazione e Piacere: la Tecnica dei 101 Desideri per chi sogna l’amore) ma anche perché troppo spesso, quando esprimi un desiderio, scopri parti di te che non sapevi nemmeno esistessero, lati della personalità che credevi perduti o sopiti (ne abbiamo parlato nell’articolo: Volere una storia d’amore con la Tecnica dei 101 Desideri). Abbiamo anche visto quanto sia semplice cadere nella trappola di desiderare in modo compulsivo, ovvero senza un criterio e un’intuizione interiore.
La cosa che, tuttavia, accade più spesso è proprio pensare di desiderare qualcosa perché, semplicemente, pensiamo sia normale volerla. Ecco allora che ci troviamo a scrivere desideri con frasi lunghe, contorte e poco chiare. La differenza che intercorre tra ciò che desideriamo realmente e “ciò che la società pensa sia normale desiderare” è immensa. Come riuscire a comprendere e a individuare questa sostanziale diversità, rimanendo coerenti con i nostri desideri e con noi stessi fino in fondo? Come capire se ciò che stiamo desiderando è ciò che vogliamo davvero? Per Igor, la risposta a questa domanda è da ricercarsi nel sorriso e, ancor prima, nel senso di meraviglia.
Prima della regola delle 14 parole: il senso di meraviglia e il sorriso
Se un desiderio non desta meraviglia, dice Sibaldi, non è importante. Non è importante per te! Riesci a comprendere ciò che desideri davvero quando te ne meravigli. La meraviglia è una contrazione muscolare che si concretizza nel sorriso spontaneo, degli occhi, della bocca, dell’intera espressione. Quando scopri quello che desideri non riesci proprio a trattenere il sorriso.
“Non puoi fingere il sorriso, la risata e la contrazione spontanea delle labbra. Il sorriso spontaneo è come lo starnuto, non puoi fare finta”.
– Igor Sibaldi
Quindi, prima di mettere in atto la regola delle 14 parole, dedicati a questo test che Sibaldi chiama “il test del sorriso”. Ecco come funziona:
Il test del sorriso
- Senza sforzarti, prova in 3 minuti a pensare a qualcosa che ti fa ridere o sorridere
- Te ne accorgi perché “il sorriso è una reazione di meraviglia”
- Non metterti fretta. Aspetta di provare meraviglia
- Nella tecnica dei desideri questo test va fatto 150 volte
- Prepara pertanto 150 desideri
- Questi 150 desideri non sono altro che 150 sensazioni di risata leggera
- Di questi 150, scegline 101.
Ora cerca, con lo sguardo interiore, all’interno della tua memoria, nelle tue aspettative e nei tuoi bisogni, qualcosa che produca la sensazione irresistibile di un sorriso, senza lasciarti distrarre. Sembra un’azione semplice, ma in realtà richiede tantissimo coraggio e non devi aver paura di lasciarti andare. Non spaventarti se ti accorgi di volere qualcosa di diverso da ciò che comunemente desiderano gli altri. Tu sei tu, lascia alle altre persone essere “gli altri”. Mentre svolgi questo esercizio, vogliamo metterti a conoscenza del fatto che Igor terrà nuovi corsi insieme a noi, live e in streaming, e che se sei interessato a saperne di più trovi tutte le informazioni cliccando qui.