A cura di Life Strategies
Quante volte ci capita di sentire che è arrivato il momento di fare una cosa che ci sembra tanto importante quanto difficile? Quante volte ci è capitato di decidere di cambiare lavoro ma, demotivati dallo sforzo che potrebbe comportare l’aggiornamento del CV, abbiamo mollato senza nemmeno iniziare? La verità è che quando ci troviamo di fronte ad un vero e proprio cambiamento, non sempre siamo dotati di quella motivazione che sbloccherebbe le psicotrappole, cioè tutti quei comportamenti che, seppur ripetuti con successo nel tempo, non funzionano più.
Paura del fallimento e paura del successo
La paura di non farcela, lo sappiamo, è uno dei più forti freni alla realizzazione del nostro potenziale. Può variare di intensità, andando dalla paura costruttiva (quella che ci fa preparare per la sfida, che ci rende attenti e concentrati) fino alle forme invalidanti di panico e di paura cronica.
Ma così come il fallimento frena, anche il successo può destabilizzarci costringendoci a una paralisi di obiettivi e motivazione.
L’ansia da performance è molto subdola, perché si avvale a sua volta di 3 grandi paure: quella di uscire dalla nostra comfort zone, quella di suscitare l’invidia sociale o il giudizio dei nostri familiari e, infine, quella di cadere nel fallimento. Come se la caduta che avviene a seguito di un successo fosse più rovinosa, perché il punto da cui avviene si trova più in alto rispetto a quello da cui siamo partiti.
Ma come fa chi sconfigge la paura ogni giorno?
Il Professor Giorgio Nardone, che ha trattato oltre 30.000 casi di paura invalidante, ha supportato nella sua lunga carriera molti atleti di differenti discipline. Per le ricerche su questo tema, ha seguito anche gli atleti del gruppo Sector No Limits, che affrontavano sfide estreme.
Che cosa hanno di tanto speciale questi atleti? Non hanno nessun tipo di paura?
La verità è che ne hanno, solo che la usano per mantenere alti i livelli di concentrazione e per spostare il limite un po’ più in là. E ciò avviene perché sanno che la paura risiede nella parte più primitiva del nostro cervello e che essa rappresenta uno strumento di salvezza per l’uomo. È, infatti, la paura a far scattare tutte le reazioni necessarie a superare un ostacolo.
Come sappiamo, trasformare la paura da limite in risorsa non è facile. La razionalità, trovandosi nella parte più recente del nostro cervello, non riesce a compensare la forza della paura. L’unico per vincerla è sperimentare un’emozione altrettanto forte, cioè quella che Nardone definisce esperienza emozionale correttiva.
“Esiste il preconcetto che la paura vada annientata.
Ma, come diceva qualcuno, il coraggio non è la paura vinta, è paura utilizzata.”
– Giorgio Nardone
La scienza della performance
C’è una netta differenza, infatti, tra l’apprendimento, che passa attraverso il “capire”, e il cambiamento, che passa per il “sentire”.
La crescita personale e lo sviluppo delle nostre abilità hanno alla base il cambiamento più che l’apprendimento, quindi non l’apprendere qualcosa ma il vivere un’esperienza che trasforma il nostro modo di sentire, innescando reazioni a catena che trasformano radicalmente il rapporto che abbiamo con la realtà. Poi, una volta consolidate queste nuove acquisizioni, con l’apprendimento possiamo stabilizzarle, giungendo fino al recupero di una capacità perduta.
Il Professor Nardone farà esempi concreti sulle esperienze emozionali correttive a uno dei prossimi corsi di Life Strategies, coinvolgendo i partecipanti in dimostrazioni pratiche. Scopri il prossimo appuntamento, cliccando qui!