Perché ripetiamo gli stessi errori? Una riflessione con lo psicologo Giorgio Nardone

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Errori, trappole e psicotrappole: una riflessione

Come mai tendiamo a ripetere mille volte gli stessi errori? Giuriamo a noi stessi di non ripetere le azioni che non hanno sortito l’effetto che volevamo ma, quando siamo lì, è più forte di noi.

“Non cambierai mai”, “Ecco, ci risiamo con le solite reazioni”.

Mai sentiti questi commenti dagli altri? Sì, vero?

La verità è che ci complichiamo la vita da soli. A volte, lo facciamo in un modo così subdolo e ridondante che non ce ne rendiamo conto. Ma perché lo facciamo, anche in età matura?

Già in un precedente articolo, che puoi rileggere qui, ci siamo chiesti se possiamo raggiungere risultati diversi facendo sempre la stessa cosa.

Per lo psicologo Giorgio Nardone, c’è la tendenza, tutta umana, a ripetere schemi comportamentali, perché la prima volta hanno sì risolto problemi, ma poi continuiamo a ripeterli anche quando non portano i risultati desiderati. Con Nardone abbiamo anche visto quali sono i 7 tranelli in cui tendiamo a cadere ogni giorno e come fare per evitarli. Si tratta di un meccanismo legato allo stesso funzionamento fisiologico della mente che, per ridurre il dispendio di energia, prende la soluzione che ha funzionato per un problema a la applica a tutti i problemi simili. Simili, non identici. Lo stesso problema, in momenti diversi, richiede soluzioni diverse: scopri qui quali sono i 7 passi del Problem Solving Strategico®.

 

In questo modo ci costruiamo delle trappole, che portano a tentate soluzioni fallimentari, gettandoci in una sensazione di disagio, prima, di seria difficoltà poi.

Quando questi atteggiamenti sono reiterati all’estremo, danno origine a vere e proprie patologie:

  • Il disturbo fobico ossessivo deriva paradossalmente dalla volontà di controllo delle proprie reazioni. Quando questa volontà è portata all’eccesso, conduce alla totale perdita di controllo.
  • La paranoia deriva dal desiderio di essere graditi agli altri. Quando tale atteggiamento diventa estremo, il dubbio di essere rifiutati porta alla paranoia.

In entrambi i casi, si finisce con lo stesso errore: ripetere in modo rigido un copione d’azione, unito all’incapacità di valutare gli effetti delle proprie azioni. E non si tratta di persone scarsamente fragili o poco dotate: sono proprio le persone più dotate a farlo perché, in virtù delle capacità superiori che hanno, tendono ad estremizzare maggiormente anche i problemi.

3 psicotrappole

Prendiamo in esame la paura patologica (Quando la paura diventa insana? Ne abbiamo parlato in questo articolo, insieme alle tecniche di Nardone per trasformare la paura in risorsa): chi ne soffre, mette in atto 3 psicotrappole che, combinate insieme, trasformano la paura da percezione adattiva e funzionale a reazione disadattiva e disfunzionale:

  • Evitare le situazioni che si temono (sfuggendo persino al pensiero di esse); evitando una situazione che ci spaventa, all’inizio crediamo di aver scongiurato il rischio, ma poi il meccanismo conferma la nostra incapacità di gestire la situazione, aumentandone di conseguenza il livello di pericolosità.
  • Chiedere rassicurazione e protezione agli altri. All’inizio ci fa sentire protetti, ma poi avvertiamo sempre più la spiacevole sensazione di non saper fronteggiare la situazione da soli.
  • Controllare le nostre reazioni psico-fisiologiche (battito, frequenza respiratoria, senso di equilibrio) non fa altro che alterarle.

Con questo mix arriviamo a una situazione in cui, nel tentativo di mantenere il controllo, creiamo ciò che ci spaventa e, mettendo in atto queste 3 psicotrappole contemporaneamente, bastano pochi mesi per costruire un disturbo da attacchi di panico, in cui non servono più nemmeno input esterni, ma solo lo stimolo interno capace di attivare la “paura della paura”.

Fare i conti con le nostre trappole significa osservarci dal di fuori mentre siamo dentro di noi. Perché? Perché se abbiamo innescato la nostra psicotrappola, possiamo trovare la nostra psicosoluzione. Continua a leggere in questo articolo quali sono le soluzioni concrete più efficaci, individuate dallo psicologo, per andare oltre i propri limiti e iniziare a vivere la propria vita più determinati e sicuri di sé.

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