A cura di Life Strategies
Siamo spesso convinti che il nostro volere personale sia limitato e condizionato dal caso, dal fato, da autorità, terrene e divine, e da decisioni esterne degli altri. A guardar bene, invece, tante volte durante la giornata ci troviamo a decidere cosa vogliamo, chi vogliamo essere, e lo facciamo quasi senza accorgercene, talmente lo facciamo in modo fulmineo.
Si genera così una strutturazione di “voleri” in cui stabiliamo libertà e divieti di desiderare, fare, avere, essere, che poi agiscono in automatico, indipendentemente dalla volontà cosciente.
Disponiamo della volontà come di un potere, che seleziona ed attrae tutto quello che giustifica le nostre convinzioni, incluse quelle scivolate “sotto il tappeto”.
Se il nostro volere cosciente è contrastato da convinzioni discordanti che giacciono “sotto il tappeto” della coscienza, non sarà possibile ottenere né quello che vogliamo, né tanto meno quello che desideriamo.
In sostanza, se oltre a un nostro volere cosciente, per esempio un bel proposito oppure obiettivo, si sono formati nel tempo “sotto il tappeto” dei voleri contrari ad esso, questi voleri mangia-energia (da scoprire e da debellare) faranno realizzare quello che non vogliamo.
Questa è una tipica situazione dei desideri che non si realizzano, oppure che si realizzano al contrario.
Vediamo nel concreto un esempio.
Se stai conducendo una vita mediocre è perché ti hanno inculcato e hai accettato di credere che “sei” mediocre (il senso di colpa ti dice che “sei” inadeguato e ciò influisce sull’essere). Guardandoti bene indietro, scoprirai che hai orientato i tuoi sensori della felicità (del piacere) e della volontà in modo da rifiutare delle possibilità e delle occasioni che ti avrebbero portato successo, andando sempre più a confermare le convinzioni inizialmente impartite di “essere” mediocre. Ti sei vietato, sotto il tappeto, il successo.
Il volere funziona sempre, perché è un sistema di sensori che “fiuta” le situazioni, a livello conscio e inconscio, e fa in modo di andare loro incontro.
Ostacoli al desiderare e intoppi nel volere
Quando desideriamo, vari traumi passati e i nostri aspetti ombra si riattivano in noi e ci impediscono di farlo davvero.
Ci sono delle convinzioni sotto il tappeto, spesso suggerite da altri, scivolate nelle nostre zone d’ombra che esercitano delle resistenze e che inviano alla mente una serie di motivazioni apparentemente valide, ma che sono invece il risultato di meccanismi di difesa dell’Io detti “razionalizzazione” e “intellettualizzazione”.
Esse sono vere e proprie difese-scuse per non desiderare, perché attivano la paura di scoprire lati di noi stessi che non confermano le nostre convinzioni (spesso mutuate da altri).
Il rischio è di non essere più coerenti con le nostre scelte passate, di scontentare i gruppi di appartenenza (di amici, di lavoro, partner, famiglia di origine). Si accendono le paure di camminare in terreni inesplorati, con le relative conseguenze, poiché siamo schiacciati dal timore di non ricevere l’approvazione altrui.
Siamo all’altezza oppure siamo inadeguati (senso di colpa)?
Temiamo il successo oppure l’insuccesso e le conseguenze che ne deriverebbero?
Ci abbandoneranno?
Saremo capaci di affrontare i ritmi, le responsabilità, le critiche, le invidie altrui e nostre e tanti altri interrogativi che, consciamente e inconsciamente, si affacceranno?
Tendiamo a costruire la nostra vita guardando ai mattoni dei nostri ragionamenti, pensieri, sensazioni, emozioni, sentimenti senza fare attenzione alle giunture di colla-calcestruzzo che li uniscono. Spesso, sono proprio queste giunture a rappresentare quei micro/macro ragionamenti stereotipati, copiati da altri e immagazzinati (conscio e inconscio collettivi), che vanno in onda automaticamente nella nostra mente (espressioni come: “bisogna”, “tutti fanno così”, “si deve”). Se quella colla non è adeguata, selezionata e analizzata accuratamente, ma formata da pensieri di indegnità, sensi di colpa, di rassegnazione, mutuati o inquinati dall’esterno, la struttura del muro sarà compromessa e non sarà possibile tenere in piedi e in salute le stanze della nostra personalità.
In quale area non nascono i desideri
Molti si scoraggiano davanti al desiderare perché pensano che per soddisfarne uno si debba mettere in modo il ragionamento, oppure desistono perché non hanno risorse (tempo, capacità o denaro) o perché si sentono troppo esigenti, con gusti raffinati.
“Quello che importa adesso è la differenza tra i de-sideri, che sorgono in noi in quei momenti intermedi, e le voglie che abbiamo in uno stato di coscienza ordinario.
Quando ci sforziamo di desiderare qualcosa in uno stato di coscienza ordinario, desideriamo sempre qualcosa che nel nostro mondo c’è già, e che appare plausibile e possibile alla nostra mente della veglia. Ma in tal modo non facciamo che confermare la solidità di questo mondo, accontentandoci di ciò che questo mondo ci offre.
Ed essendo fatti che il nostro mondo ci ha offerto, non sono autentici de-sideri ma soltanto scelte, atti di volontà, per ottenere i quali dovremmo sobbarcarci proprio di quei famosi sforzi di volontà, di cui abbiamo già parlato.”
– “Il mondo dei desideri”, Igor Sibaldi
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