A cura di Life Strategies.
La personalità si forma con le relazioni
Non vi è un momento della vita in cui le relazioni (il rapporto con noi stessi, con gli altri, con il piacere…) non incidono sulla nostra quotidianità, su come la viviamo, sui nostri desideri e su come li interpretiamo.
Cosa poi importante, e ormai sono tantissimi gli studi che lo attestano, è che la nostra stessa personalità prende forma attraverso le relazioni. Lo fa tramite meccanismi progressivi di introiezione e di identificazione, “inglobando” in noi le caratteristiche delle persone che, nel nostro ambiente, rivestono ruoli importanti di accudimento, di guida, di autorità, e i loro modelli di reazione. Modelli che poi apprendiamo e facciamo nostri.
La relazione del bambino con la madre e con le figure di accudimento, attaccamento e rispecchiamento è la matrice di schemi di relazione di riferimento. Questi schemi, successivamente, vengono riprodotti quando diventiamo adulti, o per imitazione o per opposizione.
Le nostre ombre
Crescendo, ci accorgiamo che veniamo attratti da specifiche persone e che attiriamo una certa tipologia di personalità. Sappi che non è per caso, perché avviene attraverso cariche energetiche. Queste cariche sono presenti in ognuno di noi, nessuno escluso, e sensori psichici, chimici, consci e inconsci selezionano abilmente le nostre relazioni.
Con i meccanismi della proiezione, alcuni nostri lati in ombra più pulsanti (ovvero più carichi di energia e più repressi) vengono proiettati sulle persone. Quando proiettiamo le nostre ombre su queste persone, finiamo per adorarle o per odiarle. E ciò accade fino a quando la proiezione non viene riconosciuta e smontata.
Carl Gustav Jung è colui che, per primo, negli anni ‘20, ha affrontato il concetto di ombra. È l’ombra che produce proiezioni.
Sono le proiezioni, ad esempio, che ci fanno sembrare antipatiche delle persone che incontriamo.
Perché? Perché queste persone somigliano alla nostra ombra, al nostro lato oscuro, ovvero a quella parte negativa della nostra personalità, di cui spesso non siamo consapevoli e che agisce contro di noi.
Le ombre interiori impediscono la realizzazione di potenzialità, talenti, desideri.
“Mentre noi siamo impegnati a rinnegare ciò che non ci piace,
l’ombra agisce dentro di noi.”
Igor Sibaldi
Nel momento in cui ci accorgiamo della nostra proiezione, i talenti oppure i difetti sottostanti vengono finalmente alla luce e, rispettivamente, messi in azione oppure superati.
Il ruolo compensativo delle relazioni: il famigerato senso di colpa
A volte la relazione riveste un ruolo compensativo, di desideri inespressi, di strade non intraprese, di capacità che non abbiamo osato esplorare per il senso di colpa.
Il senso di colpa non è altro che inadeguatezza, che ci impedisce di sentirci all’altezza delle situazioni, perché siamo convinti di non meritare, perché qualcuno ce lo ha insegnato, e quel qualcuno può essere un individuo che era oppure si trova vicino a noi. Oppure può essere un gruppo più lontano, che non rientra nel nostro raggio di azione, ma che ha avuto o che continua ad avere influsso su di noi.
La cosa migliore sarebbe accorgerci delle proiezioni e ritirarle tutte, per poter vivere liberamente le relazioni.
Quando incominciamo a darci il permesso di conoscere e vivere i nostri talenti, le nostre zone d’ombra si riducono e le nostre relazioni diventano sempre più autentiche.
È solo in questo modo che possiamo espandere il nostro raggio di azione e di realizzazione.
“Man mano che aumenti la tua prospettiva non riuscirai più a fermarti.”
Igor Sibaldi
Igor Sibaldi sarà protagonista dei prossimi corsi di Life Strategies. Insieme a lui, guarderemo con la lente d’ingrandimento tutti gli aspetti della nostra vita, decifrando e sciogliendo i meccanismi psicologici che tengono prigionieri i nostri talenti e i nostri “mi piace” più profondi. Scopri il prossimo appuntamento, cliccando qui!