A cura di Life Strategies
Nel delicato equilibrio delle relazioni umane, la credibilità è una valuta rara e preziosa. E, una volta perduta, riconquistarla potrebbe rivelarsi un percorso in salita.
Quando perdiamo credibilità…
Succede di perderla in ambito lavorativo, dove possiamo fallire un progetto importante o non riuscire a guidare le persone del nostro team. In questo caso, il rischio è anche quello di perdere autorevolezza.
Nella vita sociale, dove un semplice malinteso può insinuare il dubbio sulla nostra integrità o sulle nostre buone intenzioni, rischiando che le persone si allontanino da noi o ci screditino anche di fronte ad altri.
Può accadere in una relazione sentimentale: se una promessa non viene mantenuta, la fiducia si erode e si insinua il sospetto. La relazione potrebbe incrinarsi e l’interesse reciproco venire meno.
O nel rapporto con i figli, verso i quali i genitori hanno la responsabilità non solo di insegnare l’educazione, ma di consolidarla attraverso l’esempio.
In questo sforzo, ogni parola pesa e può inclinare la bilancia a nostro favore o contro di noi.
… e come possiamo recuperarla
Paolo Borzacchiello, esperto di comunicazione e di intelligenza linguistica, sostiene che scegliere con cura le parole è essenziale in qualsiasi contesto, specie quando la fiducia è stata compromessa.
L’intelligenza linguistica è proprio la capacità di comprendere e utilizzare il linguaggio in modo efficace. Per ristabilire la credibilità, è cruciale utilizzare un linguaggio che dimostri empatia, assunzione di responsabilità e un impegno genuino verso il cambiamento.
Ad esempio, nella sfera professionale, è inutile riciclare promesse non mantenute per motivare un team sfiduciato. Il primo passo consiste nel riconoscere apertamente gli errori: frasi come “Ho capito dove abbiamo sbagliato e ho un piano concreto per migliorare” hanno un impatto maggiore rispetto ad un “La prossima volta andrà meglio”. Un approccio di questo genere avvicina il discorso alla realtà e dimostra l’intenzione di apprendere dagli errori del passato. “Non è stata colpa mia” non è efficace perché negare la responsabilità quando si ha un ruolo di responsabilità è del tutto incoerente.
Nell’interazione sociale, quando la reputazione è compromessa magari a causa di un malinteso, è importante esprimersi con chiarezza e sincerità. “Valuto la tua amicizia e vorrei chiarire il mio punto di vista”, può lasciare spazio ad un dialogo aperto e onesto. Al contrario, frasi evasive come “Non è quello che sembra” possono intensificare il dubbio e l’incertezza che la controparte avverte nei nostri confronti.
In una relazione sentimentale, è fondamentale determinare con chiarezza in quale direzione può evolvere il rapporto: “Ti dimostrerò con azioni tangibili il mio impegno” illustra con maggiore efficacia le prospettive future rispetto ad un più generico “Farò di meglio”. “Ti prometto che cambierò” suona vuoto, non lascia spazio a possibili azioni concrete. “Ecco il mio piano per fare ammenda”, invece, mostra proattività.
Nel rapporto con i figli occorre prestare attenzione alle promesse non mantenute e all’esempio mancato. Invece di dare per scontato il loro perdono affermando “Sai che sono sempre impegnato”, è meglio dire “Ho sbagliato a non esserci; ecco come cambierò”.
La credibilità si nutre della coerenza tra parole e azioni
Con l’intelligenza linguistica, possiamo selezionare parole che riflettano autenticità e responsabilità, gettando le basi per una leadership solida e per relazioni basate su stima reciproca. In ogni ambiente, dalla sala conferenze al salotto di casa, le parole giuste possono diventare il ponte per riconquistare la fiducia e guidare gli altri con integrità.
Insieme a Paolo Borzacchiello, scopriremo come l’intelligenza linguistica può aiutarci a capire come funzioniamo davvero e, soprattutto, come funzionare meglio. Scopri il prossimo corso organizzato da Life Strategies di cui sarà protagonista, cliccando qui!
