Guarda questa immagine. Sembra un petalo, con quattro cerchi sovrapposti, disposti a croce: uno in alto, uno a destra, uno in basso e uno a sinistra.
Questi cerchi rappresentano rispettivamente:
- Ciò che ami
- Ciò di cui il mondo ha bisogno
- Per cosa puoi essere pagato
- In cosa sei bravo
E le loro intersezioni significano:
- Ciò che ami fare (passione)
- Ciò che è utile per il mondo (missione)
- Ciò che sai fare veramente bene (vocazione)
- Ciò per cui puoi essere pagato (professione)
Missione, vocazione, professione e passione
Molto probabilmente, mentre stavi leggendo, hai visualizzato cosa rappresentano per te questi punti. Conosci già qualcosa che ami, qualcosa in cui senti di avere dimestichezza.
Tim Lomas, PhD, docente di psicologia positiva presso l’Università di East London, scrive sulla rivista Psychology Today:
“Se hai fortuna, potresti davvero avere una missione, passione, professione o vocazione. Potresti anche sentire che c’è qualcosa che è inglobato nei tre cerchi. Tuttavia, se sono solo tre, potrebbe mancare ancora qualcosa…
Qualcosa che ami, in cui sei bravo/a e di cui il mondo ha bisogno, che potrebbe essere meravigliosamente appagante. Ma se non ci guadagni, può risultare difficile perseguirla a lungo termine. Pensa all’artista in difficoltà. Se sei bravo, vieni pagato e il mondo ne ha bisogno, potresti sentirti sereno e ricompensato. Ma senza passione, potrebbe sembrare vuoto. Intraprendere una carriera solo perché eccelli nelle competenze pertinenti o perché sei stato messo sotto pressione, potrebbe rientrare in quella categoria. Infine, potresti amarlo, essere pagato e il mondo potrebbe averne bisogno. Eppure, se non sei bravo a farlo, potresti nutrire insicurezze”.
Alla ricerca dell’Ikigai
Ma cosa succede se hai abbastanza fortuna da trovare qualcosa che includa tutti e quattro i cerchi?” – chiede Tim Lomas.
Ed è qui che prende vita il concetto di Ikigai, che nella figura puoi proprio trovare al centro. Ikigai può essere tradotto come “la tua ragione per vivere”, “il senso della tua vita”, “ciò per cui vale la pena continuare a vivere”.
Da dove deriva il termine?
Innanzitutto, occorre dire che Ikigai è un termine giapponese. L’Ikigai – da “iki” (vita) e “gai” (ciò per cui vale la pena) – non è un percorso psicologico, non può essere una semplice visione mentale. Ikigai è la filosofia del popolo ultracentenario di Okinawa, il più longevo e felice al mondo. Ikigai è, semplicemente, raggiungere la pienezza dell’essere, fare ciò che è giusto a un livello molto profondo, liberandoti dai condizionamenti della società, della famiglia e dell’educazione: è la felicità. Abbiamo preso familiarità con il termine grazie al lavoro di studiosi come Dan Buettner, che conosciamo grazie agli studi sulle cosiddette zone blu. Questi sono luoghi, si è visto, i cui abitanti godono di una vita più sana e più lunga rispetto ai coetanei che vivono altrove. Includono la Sardegna (Italia), la penisola di Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia), Loma Linda (California) e Okinawa (Giappone). Secondo Buettner, la longevità in questi luoghi è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui una certa dieta e uno stile di vita sano e… l’Ikigai.
Per Buettner, scrive Lomas, “Ikigai è il punto debole in cui i tuoi valori si allineano con ciò che ti piace fare e in cui sei bravo. Ikigai è comune in tutte le zone blu, anche se gli abitanti non hanno una parola specifica per definirlo”.
L’antropologa e psicologa Selene Calloni Williams lo definisce “la quercia della nostra anima, perché l’Ikigai è davvero ciò che, quando ti svegli al mattino, ti fa aprire gli occhi e ti fa sentire felice di avere una giornata davanti.”
Ikigai: non è uguale per tutti
Uno dei principali problemi legati all’Ikigai è che la maggior parte della gente pensa che sia qualcosa di universale o comunque abbastanza comune. Cresciamo con una sequenza di successi (e insuccessi altrui), a cui purtroppo leghiamo la nostra esistenza. Che si tratti di carriera, di laurea, di primeggiare in uno sport o di diventare genitori, cresciamo con l’idea che ottenere qualcosa che tutti vogliono sia esattamente “ciò per cui vale la pena continuare a vivere”. Perché “è normale che sia così”.
In realtà, e questo concetto ce lo spiega Selene Calloni Williams, dobbiamo far sì che la nostra mente sia al servizio dell’anima. Solo una mente al servizio dell’anima è capace di andare alla ricerca del vero – e personalissimo – Ikigai. Se viviamo di paragoni e di obiettivi fallaci che il mondo ci propina continuamente, è come se ci trovassimo “dentro un frullatore”, che ci distrae fino a farci dimenticare di guardare cosa abbiamo nel cuore.
Che cosa può accadere se spegniamo questo “frullatore”? Che magari scopriamo che il nostro Ikigai è qualcosa che nessun altro ha compiuto oppure qualcosa che altre persone hanno già fatto ma la nostra missione è farlo in un modo assolutamente unico, originale e creativo.
Trovare il nostro Ikigai: a partire dalla routine del mattino
Sicuramente avrai sentito parlare della routine del mattino. Meditazione, yoga, scrittura, lettura, esercizi di visualizzazione e così via: sono in tanti ad aver riconosciuto l’importanza di questa pratica. Per Calloni Williams, all’interno di questa routine – e pochi ne parlano – c’è una cosa fondamentale per la nostra ricerca dell’Ikigai. Ci riferiamo a quei pochi secondi appena svegli, quando abbiamo aperto gli occhi, siamo ancora a letto sotto le coperte. Ecco:
- Non muovere il corpo
- Rimani nella posizione in cui ti sei svegliato
- Osserva le immagini nella tua mente.
“Ricorda: è un momento magico, è un momento di perfetto equilibrio tra visibile e invisibile. Questo attimo dura pochi secondi, ma in quei pochi secondi le idee che contano sono lì con te. È in quel momento che devi coglierle, ringraziarle, aprirti ad esse, essere disponibile verso queste idee. È in questo momento che il tuo spirito guida ti parla: puoi sentire chiaramente la sua voce”.
Selene è stata e sarà protagonista di numerosi corsi di Life Strategies. Appuntamenti ricchi di esercitazioni, meditazioni, rituali e pratiche che ci hanno permesso di tornare in contatto con il nostro Ikigai, la felicità spenta o dimenticata, partendo dal superamento della tristezza, delle fobie, per riconnetterci con la nostra dimensione più creativa, efficace e autentica.
Corsi esperienziali che puoi scoprire per la prima volta o rivivere nella loro interezza, grazie a Collection, la raccolta on demand delle videoregistrazioni dei migliori appuntamenti proposti da Life Strategies.
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