A cura di Life Strategies
Relazioni: la vita come un film
Ogni volta che entriamo in una relazione, diventiamo registi e attori.
Come attori non recitiamo per caso. E sia come registi, sia come attori, finiamo per proiettare i nostri “film” sullo schermo bianco dell’altra persona. Film che sono fatti di vissuti, difetti, talenti, ombre. Proiettiamo modelli passati, spesso inconsapevolmente, perché sono ancora da elaborare e superare.
Quando siamo in relazione, tendiamo a trattare l’altro come siamo stati trattati, e lo facciamo sentire come ci siamo sentiti e come ci sentiamo nel profondo oggi. Lo stesso fa l’altra persona con noi.
Il regista che è in noi prepara il copione, copione che tiene conto del comportamento che vorrà indurre negli altri. Questa costruzione viene fatta in gran parte in maniera inconsapevole.
Le relazioni non accadono per caso, perché ognuno di noi fa il proprio casting: seleziona gli altri e nessuno viene scelto per caso. I nostri sensori psichici, chimici, consci, e inconsci selezionano abilmente le nostre relazioni.
Relazioni sane
Le relazioni sono sane quando sono autentiche, quando abbiamo qualcosa da dare e non solo da prendere, quando i due partner sono alla pari, cioè quando c’è uno scambio reciproco e fluido, quando vi è attenzione empatica.
In una relazione sana, il nostro obiettivo è comprendere e apprendere, vivere insieme il piacere delle condivisioni, soddisfare i nostri bisogni, sentirci rispettati e accettati, oppure osservati e corretti senza però mai sentirci giudicati. Una relazione autentica si basa su valori quali l’amicizia, l’amore, l’assertività. Gli scopi sono costruttivi ed evolutivi, per un ampliamento esperienziale di noi stessi e degli altri.
Tutto ciò aumenta l’energia, il benessere, le possibilità di raggiungere obiettivi e realizzare desideri.
Bisogno di amore oppure di potere?
Viceversa, le relazioni possono essere compensative di nostre carenze.
Ad esempio, molti di noi hanno il complesso di inferiorità. A volte può succedere che, in maniera inconsapevole, esercitiamo un potere sugli altri o viceversa, che qualcuno lo eserciti su di noi. Cosa può nascondere questo controllo? Ad esempio un controllo subìto in passato.
Chi ha bisogno di esercitare il potere sugli altri utilizza la relazione di potere per rimediare alla relazione di amore che non riesce ad instaurare, perché non gli è stato insegnato. La stessa cosa avviene tra persone che nelle relazioni creano dispiacere nell’altro anziché creare piacere. Queste relazioni non si basano sull’energia vitale, l’eros, perché non hanno il piacere alla base di scelte e decisioni, bensì rabbia repressa (rancore) per conflitti ancora pulsanti, non ancora visti e superati.
Il bisogno resta sempre quello di entrare in relazione, ma evidentemente viene espresso e soddisfatto con conseguenze opposte.
Rabbia. Rimorso. Rancore. Rimpianto. Sono le quattro “r” che possono far finire un amore: scoprile cliccando qui.
Relazioni e dipendenza
Può succedere che viviamo una relazione di dipendenza. Che cosa accade in una relazione di dipendenza? Che vorremmo essere nutriti infinitamente dall’altra persona, che siamo disposti a tutto pur di ottenere la sua attenzione. Somiglia un po’ alla relazione tra madre e bambino, ma quest’ultima rimane della relazione primaria.
Nei casi più estremi, possiamo scoprirci nel ruolo di vittime oppure di carnefici, a causa di proiezioni reciproche pesanti, spesso legate allo stesso trauma passato. In questi casi il cosiddetto amore, amicizia, oppure lavoro, diventa solo un pretesto, un laccio insospettabile per agganciare stabilmente qualcuno e teatralizzare nella realtà antichi tristi scenari interiori, ancora vivi e pulsanti in qualche dimensione diversa da quella razionale e cosciente.
Relazioni e convinzioni
Le relazioni possono essere instaurate per confermare le nostre convinzioni sul mondo e su noi stessi. È un modo come un altro per restare nella nostra zona di comfort. Per un senso di inadeguatezza (senso di colpa), costruiamo relazioni per trovare giustificazioni ai nostri presunti limiti, per paura di oltrepassarli, perché superandoli dovremmo affrontare nuove situazioni. Sono queste nuove situazioni che ci spaventano, perché temiamo di non meritare, di essere invidiati e di non riuscire più a mantenere gli stessi equilibri relazionali precedenti.
A volte ci incamminiamo in relazioni nocive dove l’altra persona ci svaluta: c’è chi proietta il proprio senso di inferiorità, chi si serve del partner per elevare illusoriamente la propria autostima. Conclusione? A noi non rimane che la conferma di un senso di inadeguatezza che già percepivano nel profondo.
Relazioni: questione di ombre? Leggi l’articolo qui.
Autoanalisi e analisi
Per evitare che alcune relazioni blocchino la nostra energia vitale, è importante e centrale intraprendere un’autoanalisi attraverso un’analisi delle relazioni intorno a noi.
Guardare dentro alle nostre relazioni è uno strumento preziosissimo per scoprire maggiormente noi stessi, tra cui alcune parti di noi stessi che abbiamo lasciato indietro, come alcuni sogni e desideri che abbiamo messo nel cassetto da troppo tempo e che abbiamo dimenticato per sostituire mano a mano con automatismi e “doveri”.
Relazioni e desideri: sai ciò che vuoi? Clicca qui per leggere l’articolo.
Queste scoperte ci porterebbero a trasformare energia stagnante bloccata (spesso rabbia) in energia libera e disponibile (l’eros quale energia vitale) che va a nutrire e a riattivare la nostra creatività, per essere impiegata in un rafforzamento ed espansione di migliori relazioni e realizzazioni future.
Dove potremmo fare questa autoanalisi e sotto la guida di chi?
Ne parleremo con Igor Sibaldi nei nuovi corsi di Life Strategies. Scopri il prossimo cliccando qui!