Pensiero: cos’è e perché non è esatto parlare di pensiero positivo
Uno dei più grandi fraintendimenti che possiamo leggere ovunque riguarda il pensiero positivo.
“Pensa positivo e vedrai che passerà.
Ricordati: pensa positivo e la tua vita migliorerà.”
Dall’altra parte, troviamo i critici di questa affermazione, i quali sostengono un’altra idea: non si può pensare positivo senza creare allo stesso tempo un concetto di negatività. Esattamente come non c’è luce senza buio, non può esistere una cosa senza il suo opposto.
Selene Calloni Williams, antropologa e psicologa, fa un passo indietro e ci spiega come, in verità, sia i sostenitori del pensiero positivo, sia i critici del pensiero positivo non partono dal presupposto fondamentale, ovvero chiedersi: che cos’è il pensiero?
Ma davvero pensiamo che basti attribuire un aggettivo – negativo o positivo – per affrontare la nostra vita?
Secondo questa visione, ci spiega Selene, il pensiero viene semplicemente visto come un prodotto, un secreto, dell’Io. Viene concepito nello stesso modo in cui pensiamo ai secreti dei nostri organi, del cervello, dell’intestino. Ma i pensieri, le idee e i sentimenti – e lo sapevano bene gli antichi – sono eidola.
Eidos è una parola greca che significa “forma”, “aspetto”, con il valore anche di “simulacro”, “figura”, “immagine”.
“Non puoi avere un’idea, un pensiero, un sentimento senza avere un’immagine e questa immagine è eidolon, è un dio, uno spirito.”
Capite dunque, ci spiega Selene, che ha poco senso parlare di negatività o positività del pensiero. Non esiste qualcosa come il pensiero positivo o come il pensiero negativo: esiste unicamente la tua relazione con il divino, con l’anima del mondo.
Il nostro più grande compito qui sulla Terra – e in questo gli Sciamani, di cui Selene è portavoce, fungono da meravigliose e fondamentali guide – consiste proprio nel liberare dai filtri del giudizio mentale questa ancestrale relazione con il divino e con l’anima del mondo.
È inutile affrontare discorsi sulla grandezza o meno delle idee. Per l’antropologa, avere grandi idee non è un fatto di controllo, ma di disponibilità, di apertura. “Pensare in grande” non c’entra col quoziente di intelligenza, con la capacità di guardare oltre o di leadership: è solo questione di disponibilità e di dialogo con l’anima.
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La nostra civiltà ha scelto di esercitare il potere e il controllo sull’anima (o almeno così crede), ma è sfruttamento, è qualcosa che toglie consapevolezza e naturalezza alla nostra esistenza. Di fronte a questa realtà, per Selene è fondamentale recuperare la capacità di dialogare con i nostri pensieri, con le nostre idee, con i nostri sentimenti, che sono spiriti, sono immagini, sono dèi.
Impariamo a rimanere in ascolto: ponendo attenzione e consapevolezza sulla nostra anima, diventiamo man mano capaci di percepire la nostra missione, di comprendere perché abbiamo timore di qualcosa o di avvertire che, nel nostro cammino, c’è un percorso che abbiamo sbagliato o una direzione che non ci rappresenta.
Per imparare a dialogare con le idee, con i pensieri e con i sentimenti, è necessario innanzitutto imparare a dialogare con gli alberi, con i grilli, con gli uccelli, con la pioggia, con i fiori, con l’anima del mondo e con la natura. Questo perché le idee, i pensieri e i sentimenti, in quanto eidola, sono forze della natura, non segreti del nostro Io.
“Puoi sempre scegliere il dialogo e l’amore.
Scegli l’amore, perché è la strada che conduce alla felicità e alla realizzazione.”
Selene Calloni Williams
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