A cura di Life Strategies
L’Ombra è un’area della psiche in cui si concentra un misto di emozioni, impulsi, pensieri, desideri, esperienze, comportamenti, atteggiamenti, reazioni, rifiutati dall’Io e ricacciati nell’inconscio. Ciò avviene perché non amiamo ammetterne l’esistenza, ce ne vergogniamo. L’Ombra racchiude quella parte di noi che non vogliamo mostrare agli altri. Questa parte celata non corrisponde con la “Persona”, ovvero la maschera che ci siamo costruiti per esercitare il ruolo sociale che serve per essere accettati dagli altri. Pensieri inadatti, atteggiamenti imbarazzanti, desideri infantili, reazioni sconvenienti, impulsi immorali e inaccettabili dalla morale corrente, esperienze impraticabili. Quando guardiamo a quella parte di noi lo facciamo usando un punto di vista filtrato da convenzioni, usanze, precetti, proibizioni, divieti, pregiudizi (positivi e negativi) di tipo familiare, amicale, sociale.
L’Ombra è formata da parti nostre scisse dalla personalità cosciente (Io), rifiutate da noi o negate dall’esterno, che scivolano nell’inconscio, abbandonate e dimenticate, per i meccanismi psicologici di rimozione (involontario) o repressione.
Ma se sono dimenticate, come mai allora possono sabotarci? Possono farlo perché restano vive dentro di noi e, più cerchiamo di rimuoverle, più acquistano “autonomia” dalla coscienza, si muovono indipendentemente da essa, frenando lo sviluppo della persona.
Il lato negativo dell’Ombra
Nell’inconscio, quindi, si annidano emozioni, impulsi, pensieri, sentimenti che, se non espressi, ma repressi e rimossi, lavorano pesantemente “contro” di noi. Ciò che reprimiamo troverà occasione di fare rumore, di “bussare” alla porta della coscienza per chiedere il diritto di espressione. E ciò avviene in momenti imprevedibili della nostra vita. Pensiamo a quanti di noi hanno imparato a controllare troppo l’aggressività per poi manifestare eccessi d’ira violenti e incontrollabili (Ombra negativa).
“La funzione più bassa, la meno differenziata, appunto, quella che l’io non sa adoperare consapevolmente, regredisce con il passare del tempo, quanto più l’io stesso la trascura. Ma non perciò essa cessa di esistere, o di agire. Comincia, invece, a contrastare con le funzioni superiori. Interferisce nelle attività che competono a queste, come un rimorso nascosto o, peggio ancora, come un elemento diabolico, ansioso di causare infelicità, sconfitte. E tali interferenze saranno tanto più forti e rovinose, quanto più l’atteggiamento dell’io si sarà affidato alla funzione dominante.”
Igor Sibaldi
Il lato positivo dell’Ombra
L’Ombra non è soltanto un contenitore di sentimenti e pensieri riprovevoli. Tutti noi abbiamo un’ombra positiva, fatta di talenti inutilizzati. Sebbene per vari motivi (educazione, traumi passati) questi talenti sono stati accantonati, restano parte della nostra essenza e, come tali, soffrono per la loro mancata espressione.
Ognuno di noi, nel proprio percorso evolutivo personale possiede un programma, anzi più programmi, che però si scontrano con resistenze e ostacoli che mettono in ombra i talenti.
E questo avviene non solo per il naturale adattamento al mondo, ma anche perché ci hanno insegnato che non era bene avere entusiasmo per i nostri originali interessi personali, in cui convogliare la nostra energia vitale.
L’Io rimuove ma l’Ombra dall’inconscio bussa sempre più forte
Nell’ambito di questi meccanismi di rimozione, l’ombra manda messaggi di allarme nella vita cosciente. Ciò che nascondiamo alla vista e alla luce della coscienza persiste, anzi bussa per essere visto, attivato, compiuto, praticato, esattamente come un impulso bloccato, oppure un talento trascurato. In sostanza ciò che viene nascosto dalla coscienza viene evidenziato nei sogni, nei lapsus, negli atti mancati, nelle battute di spirito. Sono atteggiamenti che irrompono nella coscienza, sono “distrazioni”, e per i quali a volte ci prendiamo la colpa, ma che sono millimetricamente architettati al di fuori della nostra volontà cosciente nell’inconscio, perché “autonomi”. Hanno una vita propria, scissa dalla coscienza, e possono affiorare alla coscienza quanto meno ce lo aspettiamo, perché non dipendenti dalla nostra volontà. L’Ombra stessa si può considerare un “complesso” autonomo.
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