L’arte del farsi domande: come superare i propri limiti

superare i propri limiti

Superare i propri limiti: qualcosa che abbiamo dimenticato…

“Quando un bambino non ha più domande, è diventato uomo” – Arto Seppälä

Fare domande, continuamente e su qualsiasi argomento, anche su quelli che noi adulti consideriamo ovvi e banali: probabilmente è questa una delle caratteristiche dei bambini che più ci sorprende.

Anche la scienza ha studiato la loro spontanea e continua curiosità, individuando una fase che tutti noi attraversiamo nel corso della vita: la cosiddetta età dei perché.

L’età dei perché ha inizio intorno ai due anni, momento in cui le nostre capacità di linguaggio cominciano a svilupparsi. Questo permette ai più piccoli di esprimere tutto il loro stupore verso il mondo.

Le domande dei bambini non servono solo a conoscere ciò che ancora non sanno, ma anche a capire perché non sempre possono fare ciò che vorrebbero. Ecco allora che ci pongono domande come “perché devo dormire?” o “perché non posso andare subito a giocare?”.
Per loro è incomprensibile non assecondare i propri desideri e i propri istinti, al contrario di noi adulti, che ce ne dimentichiamo quotidianamente pur di non trasgredire la famosa regola “prima il dovere, poi il piacere”.

Questi interrogativi potrebbero sembrarci sciocchi, eppure basterebbe fermarsi un attimo a riflettere per rendersi conto che i bambini possono insegnarci qualcosa di molto importante per vivere sereni: come tornare in contatto con le nostre emozioni e con le nostre aspirazioni.

L’arte di porsi domande

Igor Sibaldi, autore ed esperto di filosofia e teologia, ci ricorda che tutti noi, da bambini, siamo stati dei veri esperti nell’arte del fare domande.
Da piccoli ci chiedevamo il perché di tutto, senza dare mai nulla per scontato: la nostra immaginazione correva veloce, molto più veloce delle risposte che i nostri genitori o i nostri insegnanti ci davano, e non ponevamo limiti alle nostre possibilità di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo e speciale.

Poi, crescendo, qualcosa dentro di noi cambia: le domande che ci poniamo sono sempre meno, la meraviglia per ciò che ci circonda si affievolisce, la nostra sete di conoscenza si smorza, e più che alimentarla attraverso quesiti spontanei la spegniamo con le risposte che la società ci fornisce, ancora prima di scoprire cosa vogliamo davvero.

In questo modo, ognuno di noi si rinchiude in quello che Sibaldi definisce un sottomondo, cioè una realtà molto più ristretta e limitata rispetto a quella che esploravamo da bambini, quando siamo liberi da pregiudizi e ci lasciamo guidare solo dalla gioia e dal piacere derivanti dalla conoscenza.

La vita nel sottomondo

Se da piccoli il nostro sguardo riusciva a cogliere un orizzonte sconfinato, e in qualsiasi direzione guardassimo riuscivamo sempre a portare i nostri occhi un po’ più in là, crescendo perdiamo questa dote. Invece di continuare ad assecondare la nostra fantasia, seguire i nostri sogni, indagare la realtà unicamente sulla scia dei nostri veri desideri, lasciamo che tutti questi stimoli spontanei vengano sostituiti dai giudizi altrui su ciò che è giusto o sbagliato, dall’opinione comune su cosa possiamo fare e cosa no.

Piano piano, dal centro di un mondo vastissimo, libero da limiti di qualsiasi genere, ci spostiamo in una piccola porzione di realtà che altri hanno definito per noi.
Inizia così la nostra vita nel sottomondo: una realtà fatta di certezze, ossia insegnamenti che abbiamo assimilato senza mai metterli in discussione, e cose a cui crediamo perché seguiamo l’esempio di quelli che ci stanno accanto, convincendoci che solo se siamo come loro verremo apprezzati.

superare i propri limiti

 

Non tutti ci rendiamo conto di questo passaggio da una realtà illimitata al sottomondo, perché col tempo ci dimentichiamo di quanto fosse vasto il nostro orizzonte in passato, di quante più cose avessimo la possibilità di scoprire e provare prima di limitarci.

 

Superare i propri limiti con la tecnica dei Maestri Invisibili

Le domande, ad esempio, sono il punto focale per contattare i Maestri Invisibili. Detti anche Spiriti Guida, sono nomi e volti che ognuno di noi dà alle aree superiori della propria mente. Non sono entità in cui credere, ma altre zone, nella nostra psiche, contattabili attraverso l’immaginazione. Hai presente quella strana sensazione in cui hai delle intuizioni, che poi si rivelano sempre e sorprendentemente vere? Quei momenti in cui riesci a cogliere tutta la tua intelligenza e senti che puoi realizzare qualsiasi cosa, senza limiti e confini?

Ecco cosa sono i Maestri Invisibili: rappresentano il nostro eccesso di intelligenza, la nostra occasione di accorgerci di cosa ci stiamo perdendo, di quanto possiamo dare e fare, di tutte quelle intuizioni straordinarie che possono stravolgere in meglio la nostra vita. Incontrarli, conversare con loro e fare le domande che ci portiamo dentro significa ampliare la nostra mente e diventare veramente chi vogliamo essere. Ecco perché per incontrarli e conversare con loro, ci spiega Sibaldi, occorrono 2 elementi:

  1. Il coraggio di fare domande. Come abbiamo approfondito nell’articolo che hai appena letto, molti di noi hanno difficoltà a fare domande, anche se sono tante le cose da chiedere. Se abbiamo dei problemi, tendiamo a identificarci con quella problematica. Ad esempio, se subiamo una sconfitta, automaticamente ci sentiremo dei perdenti. A confermare questo meccanismo di identificazione con il problema c’è la nostra cultura, perché per secoli e secoli abbiamo creduto di essere “sbagliati”. E, visto che siamo sbagliati, non possiamo fare domande e chiedere.
  2. Imparare a meritarci le risposte. Questo è il secondo elemento. Non è sufficiente riuscire a conquistarci il diritto di fare domande, dovremmo sentirci degni di affrontare risposte importanti. I Maestri Invisibili possono darci le risposte che cerchiamo.

Grazie alla sua conoscenza dei grandi testi sacri, della psicologia, della filosofia e della letteratura, Sibaldi scioglie e decifra i significati nascosti del nostro mondo interiore e approfondisce la straordinaria psicologia del profondo. Inoltre, scavando per andare oltre il senso apparente delle cose, Igor ci insegna a chiedere a noi stessi sempre di più, il meglio.

Soltanto chi ha il coraggio di ricominciare a porsi domande e a credere di meritarsi le risposte, secondo Sibaldi, ha l’opportunità di riportare il proprio sguardo e i propri pensieri sempre più in là, tornando piano piano a riprendere consapevolezza del proprio Io autentico.

Igor Sibaldi terrà numerosi corsi insieme a noi, live e in streaming. Se vuoi scoprire il prossimo clicca qui!

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