A cura di Life Strategies
L’Albero della Vita, come abbiamo già visto, è una mappa antica, un libro visivo da decifrare. La parola Sefirah è collegata alla parola ebraica sefer che vuol dire libro e ad altre due parole ebraiche che significano racconto ed enumerazione. In questo libro visivo sono stati inseriti i settantadue Angeli, organizzati in gruppi di otto Angeli (che compongono i nove Cori Angelici) i quali sono stati, a loro volta, sovrapposti alle nove Sefirot superiori dell’Albero della Vita.
Questa classificazione degli Angeli fu sistematizzata nel libro Gerarchia Celeste, attribuito al misterioso Dionysios (ne abbiamo parlato in questo articolo), a cui attinse Dante che inserì gli stessi Cori Angelici nei cieli del Paradiso della Divina Commedia.
Dante fa introdurre da Beatrice l’elenco dei nove Cori Angelici e menziona la provenienza di questa classificazione contenuta nella Gerarchia Celeste di Dionysios. Come precisa Igor Sibaldi nel libro Gli Angeli Maestri, egli salvò gli Angeli ebraici introducendoli nella cultura cristiana intorno al 530.
Scrive Dante:
“Questi ordini di su tutti s’ammirano, e di giù vincon sì, che verso Dio tutti tirati sono, e tutti tirano.”
Canto XXVIII La Divina Commedia 127-129
“E Dionisio con tanto disìo a contemplar questi ordini si mise, che li nomò e distinse com’io.”
Canto XXVIII La Divina Commedia 130-132
menzionato nel libro Gli Angeli Maestri di Igor Sibaldi.
Qui Dante magistralmente dà l’idea di una rete di connessione tra i Cori Angelici, trasmettendo un concetto di interazione, tensione e circolazione energetica tra loro.
Albero della Vita e Angeli Maestri
Per essere di più di quello che si è e per avere più di quello che si ha, anche nel senso delle qualità umane, è necessario partire da due presupposti: essere scontenti di quello che si è e che si ha adesso intorno a sé e riuscire a lasciarselo alle spalle. È questa la condizione del “desiderare”, che è diversa da quella di “volere”: aspirare a qualcosa che non si ha a portata di mano.
Questi due elementi sono i presupposti iniziali dell’ingresso nell’Albero della Vita.
Gli Angeli del Desiderio, collocati nella seconda Sefirah che si incontra dopo la prima in basso (il mondo reale), saranno i nostri Angeli Maestri del Desiderio.
Conoscendo le caratteristiche di questi Angeli impareremo da loro ad “essere” gli Angeli del Desiderio, per desiderare.
E così via via procederemo con tutti i Cori Angelici salendo per addentrarci nelle altre otto Sfere Angeliche superiori dell’Albero della Vita.
Conoscere bene le caratteristiche di ciascun coro Angelico ci permette di inoltrarci nella mappa dell’Albero della Vita per cambiare noi stessi progressivamente, per “fare” non solo il nostro Angelo ma, pure tutti gli altri Angeli.
“Si diventa via via tutti gli Angeli” scrive Igor Sibaldi nel libro Gli Angeli Maestri.
Anziché rassegnarsi facendo una sconsolata foto statica della nostra vita, è bene inquadrare le vicissitudini che ci circondano come “situazioni” contingenti, che si possono affrontare, decriptando le istruzioni cifrate nell’Albero della Vita e conoscendo maggiormente le caratteristiche degli Angeli.
In base all’individuazione dei nostri punti critici e dei nostri obiettivi, con l’aiuto delle Energie Angeliche, l’Albero della Vita mette in evidenza quali facoltà richiedono un rafforzamento e quali dei ventidue percorsi-comportamenti verranno attivati guidandoci verso il nostro stato di flusso per dispiegare le ali della nostra creatività oltre i creduti limiti che altri individui e gruppi, nel tempo, potrebbero averci inculcato.
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