Ognuno di noi si confronta ogni giorno con decine di persone: alcune sono conoscenti, altre colleghi, altre ancora familiari e, infine, amici. A queste categorie si aggiungono, poi, persone con cui intratteniamo rapporti su social network, forum online e applicazioni di messaggistica, divise tra chi conosciamo anche nella vita quotidiana e chi, invece, no.
Relazioni di vario genere che si svolgono su livelli differenti, in cui adottiamo comportamenti diversi. Tuttavia, gli elementi che entrano in gioco nella comunicazione sono sempre gli stessi: contenuto, forma e relazione.
Il contenuto riguarda il messaggio della comunicazione, ciò che vogliamo trasmettere agli altri; la forma ha a che fare con il modo in cui il messaggio viene veicolato, cioè con quali parole, espressioni, tono di voce e gestualità; la relazione è qualcosa di molto più sottile e sfuggente, perché coinvolge non solo il modo in cui il messaggio è costruito, ma anche quello in cui viene recepito, determinando il tipo di rapporto che si instaura tra noi e un’altra persona.
Ciò significa che la comunicazione incide in maniera determinante sulle nostre relazioni, sul modo in cui gli altri ci vedono e su come si pongono nei nostri confronti.
Entrare in sintonia con gli altri
Fare in modo che gli altri ci vedano come vogliamo non è semplice: a tutti capita di non riuscire ad entrare in sintonia con qualcuno nonostante l’impegno nel mostrare cortesia e disponibilità. Quando ciò accade, siamo soliti dire che “non siamo sulla stessa lunghezza d’onda”, come se le nostre relazioni dipendessero dal caso o dalla fortuna più che dalla nostra abilità di coltivarle.
La reciproca comprensione, invece, va costruita. Se vogliamo che gli altri ci capiscano dobbiamo comunicare con loro in modo da superare 3 ostacoli che la nostra mente ci pone davanti:
- L’effetto del falso consenso, a causa del quale pensiamo che tutti ragionino come noi e condividano le nostre opinioni
- L’effetto di falsa unicità, che ci fa credere che, in quanto unici, nessuno provi emozioni affini alle nostre o si comporti in maniera simile a noi
- L’illusione della trasparenza, in base a cui riteniamo che i nostri sentimenti siano facilmente intuibili, senza bisogno di fare luce su ciò che sentiamo o su ciò che vorremmo.
È vero che non sempre è possibile andare d’accordo con tutti nella stessa misura, ma ciò non toglie che la giusta comunicazione può aiutarci a migliorare qualsiasi genere di rapporto, anche quello apparentemente più conflittuale, stimolando chi abbiamo davanti ad accogliere il nostro punto di vista e a collaborare volentieri con noi verso obiettivi comuni, sia nella vita personale sia nel lavoro.
Come comunicare per capire gli altri e per farsi capire
Secondo le ricerche di Giorgio Nardone, considerato uno dei massimi rappresentanti della Scuola di Palo Alto, tra le tecniche più efficaci per entrare in sintonia con gli altri vi è l’uso del linguaggio performativo.
Il linguaggio performativo non ha lo scopo di fornire informazioni, come avviene nella maggior parte delle conversazioni quotidiane, bensì quello di suscitare negli altri sensazioni che li avvicinino a noi, al nostro modo di sentire e di pensare.
Nardone mostra come l’uso di determinate parole, espressioni, toni di voce e persino pause nel discorso sia in grado di far provare agli altri, in maniera diretta, ciò che vorremmo evocare in loro, ottenendo effetti che una semplice spiegazione non è in grado di raggiungere. Grazie a questa strategia le persone sono più propense ad ascoltarci, ci comprendono meglio e si immedesimano in noi più facilmente, agendo così in modo favorevole nei nostri confronti, senza bisogno di convincerle a cambiare idea o atteggiamento verso di noi.
Ripensiamo, ad esempio, alle discussioni ed ai conflitti che in adolescenza abbiamo affrontato con i nostri genitori. L’esperienza comune mostra che, in questi casi, le spiegazioni logiche e lineari non sempre agevolano la reciproca comprensione e che, di conseguenza, l’accordo tra punti di vista diversi viene difficilmente raggiunto. È proprio in simili situazioni che il linguaggio performativo può rivelare tutta la sua efficacia, grazie all’uso di espressioni e formule che toccano corde molto più profonde di quelle raggiungibili tramite semplici informazioni.
Questo tipo di linguaggio è solo uno degli elementi che caratterizzano il Dialogo Strategico, forma di comunicazione avanzata che riprende i metodi della dialettica antica unendoli alle moderne scoperte della psicologia e della pragmatica della comunicazione.