Lo yoga sciamanico è lo yoga primordiale, il più ancestrale, dato che l’animismo sciamanico è la forma di spiritualità più antica del nostro pianeta. E lo si ritrova ovunque ci sia un’associazione tra estasi e yoga, in quanto lo sciamanismo è tecnica dell’estasi. Laddove vi è la pratica dello yoga nello stato di coscienza ampliato, che è lo stato dell’estasi, si può dire che si sta praticando uno yoga sciamanico: un pensiero sferico, in cui maschile e femminile, luce e ombra, il visibile e l’invisibile sono incessantemente insieme, distinti, ma non separati.
È nel compiersi del pensiero sferico che si innesta la prosperità. In questo circolo virtuoso, diveniamo noi stessi attori coscienti della vita e custodi di ricchezze. In questo frangente, capiamo che tutto ciò che ci circonda ci viene affidato affinché possa poi essere restituito. Infatti, la vera ricchezza – che è abbondanza di idee, di affetti, di creatività, di energia – risiede nella capacità di dare, non di prendere. Conquistare questa onda e cavalcarla, significa acquisire maggiore consapevolezza di sé e una visione più chiara dell’esistenza. Per cogliere l’onda dell’abbondanza, dobbiamo affidarci e vivere in uno stato di non-paura, evitando qualsiasi senso di colpa per immergerci nel fiume della vita.
Per questo, dobbiamo sapere riconoscere il meccanismo della privazione, della povertà e della mancanza, uno schema di auto-sabotaggio che spesso applichiamo inconsapevolmente.
Questo meccanismo si fonda sul senso di colpa. La colpa produce un comportamento espiatorio: è una figurazione profonda, che induce uno stato d’ansia al quale progressivamente ci abituiamo. Come se si trattasse di un tessuto, i fili della colpa e dell’ansia si intrecciano nella nostra vita. Diveniamo, quindi, incapaci di volere, di produrre visioni in libertà assoluta. In questo contesto, è la mente a guidarci e a limitarci: essa razionalizza, sulla base delle esperienze passate, impedendoci di vedere “oltre” e di individuare “altro”.
Abbiamo l’illusione di poter controllare e prevedere, attraverso la nostra mente, gli eventi. In realtà, gli eventi sono entità indipendenti da noi, sono daimones. Non siamo noi, né il nostro Io, a determinare la realtà dei fatti.
Più razionalizziamo e interpretiamo la realtà secondo le nostre credenze passate, più tradiamo noi stessi: la nostra anima, infatti, è creatività, è piacere, non razionalità. È solo quando il nostro corpo è nel piacere – Jung, non a caso, affermava che «gli organi sono dèi» – che compiamo azioni positive, siamo disponibili all’ascolto e all’aiuto.
La medicina per guarire dal senso di colpa è, quindi, la consapevolezza.
La consapevolezza è lo strumento attraverso cui dare vita, senza limitazioni, alle nostre visioni. Eliminando lo stato di paura, rimaniamo sulla cresta dell’onda dell’abbondanza e dell’entusiasmo inteso come forza creatrice.
Lo yoga sciamanico descrive questa situazione in uno dei suoi mantra, quello che termina con queste parole: «permango nella gratitudine, nell’entusiasmo e nella fede». Chiunque si trovi in questo stato vive in assenza di sforzo.
Pacificando gli eventi del passato, saremo capaci di produrre grandi visioni.
Abbiamo compiuto uno splendido viaggio alla scoperta dello yoga sciamanico nel corso con Selene Calloni Williams L’Estasi sciamanica: il recupero dell’anima, ultimo step del percorso sui Guerrieri Immaginali. Puoi vedere la video registrazione cliccando qui!