Gratitudine: perché
La bellezza della gratitudine è che può trovarsi anche nelle cose più piccole. Possiamo essere grati veramente per tutto: quando ci svegliamo al mattino, ad esempio, possiamo essere grati per un nuovo giorno, oppure per il sostegno incondizionato che abbiamo ricevuto da una persona a noi cara o da uno sconosciuto. La vita ci offre tantissime occasioni e pretesti per rendere grazie. Anche la natura, che ognuno di noi dovrebbe proteggere, rappresenta una fonte inesauribile di “grazie”: l’alba, la vicinanza con gli animali, il sole che sorge, un fiore che sboccia, un arcobaleno che sovrasta il cielo.
E ancora, potremmo essere grati per un ringraziamento sincero che abbiamo ricevuto, pronunciato con il cuore in mano o in un momento di difficoltà, per un gesto gentile di cui siamo testimoni, per un incontro inaspettato, per l’amore in ogni sua forma.
Gratitudine: saperla riconoscere
Lo scrittore e giornalista Romano Battaglia scriveva:
“Quando la felicità ci viene incontro non è mai vestita come pensavamo. Spesso ci passa accanto silenziosa e non sappiamo riconoscerla.”
È proprio ciò che accade con i doni e i tesori di felicità che abbiamo intorno a noi e di cui dovremmo essere grati: troppo spesso non riusciamo a riconoscerli e neppure a vederli. Altre volte li notiamo e apprezziamo solo quando è troppo tardi o solo quando li abbiamo perduti. La gratitudine è uno dei sentimenti più belli che un individuo possa sperimentare e, per dirla con le parole di Lucia Giovannini, punto di riferimento per la crescita personale e autrice de Le vie dell’Anima, editato da Roi Edizioni, “la cosa straordinaria è che non serve assolutamente nulla per provarla, se non un cuore in buono stato.”
Gratitudine e vulnerabilità
Nel caos della vita moderna e nel tran tran della quotidianità, abbiamo perso l’abitudine di fermarci. Fermarci a godere di un panorama, di un pasto preparato con amore, di un sorriso. Non abbiamo tempo, o scegliamo di non ritagliarcelo, per riflettere e concentrarci sulla nostra interiorità. Eppure, questo tempo per fermarci dovremmo trovarlo, perché “la vita merita di essere vissuta proprio per quegli attimi che ci fanno sentire amati, fortunati, curiosi, vivi dentro a un mondo che ci piace, che ci arricchisce, che ci sfida e che accoglie ugualmente i nostri successi e i nostri fallimenti.”
È proprio questo il punto: sentire ed essere profondamente consapevoli che ognuno di noi è parte di qualcosa e che il mondo non sarebbe lo stesso senza di noi. C’è un passaggio preliminare da compiere, l’unico veramente in grado di aprire le porte alle fonti inesauribili di gratitudine: rendersi vulnerabili. Aprire il proprio cuore significa essere pronti ad accogliere tutto: dolore, ferite, gioia, gratitudine e amore incondizionato.
“La gratitudine richiede maturità e umiltà:
la maturità per comprendere e l’umiltà per rendere grazie.”
Lucia Giovannini
Allenare la gratitudine: due esercizi
Per Lucia la gratitudine non è tanto un’emozione, quanto un muscolo e come tale può essere allenata e sviluppata. Nel suo libro Le Qualità dell’anima, propone proprio un esercizio per allenarla. Ogni sera, prima di andare a dormire, ripercorri con il pensiero la giornata appena trascorsa. Rifletti sui momenti, sugli attimi vissuti, anche quelli più brevi. Ripercorri le emozioni che hai provato, le sensazioni che ti hanno invaso l’anima.
Un altro esercizio, che propone nel suo libro Crea la vita che vuoi, puoi farlo in solitudine e in compagnia. Consiste nel cercare qualcosa di cui essere grati e scriverlo su un foglio di carta. Se fai l’esercizio in gruppo, condividi quello che è emerso. Trova pertanto qualcosa per cui sei grata/o:
- Che si trova nella natura
- Che ha un suono bellissimo
- Che ha un profumo gradevole
- Che ha un buon sapore
- Che è stato difficile per te
- Che è stato un successo per te
- Che è stata una sorpresa per te
- Che vorresti condividere con gli altri
- Che è più vecchio di te
- Che hai recentemente appreso
- Che ha un colore vivace
- Che ha delle scritte
- Che ti fa sentire forte
- Che ti fa ridere
- Che ti fa piangere
- Che rappresenta il tuo Paese o la tua cultura
- Che è qualcuno che ami.
Infine, chiediti: cosa significa gratitudine per te? Come cambierebbe la tua vita se provassi più gratitudine in questo momento? Come cambierebbero le tue relazioni? Come cambierebbero le tue relazioni di coppia, in famiglia, in amicizia e sul lavoro?
La gratitudine è una calamita, capace di attirare a sé altri pretesti per sorridere, per rendere grazie, per essere felici, indipendentemente da tutto.
“Nessun grazie è mai di troppo”.
Lucia Giovannini
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